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Le vetture utilizzate nel DTM utilizzano motori V8 da 4000 cm³ con restrizione sul flusso dell’aria tali da limitare la potenza a 470 CV (in realtà le potenze effettive sfiorano i 500CV[senza fonte]). Anche se le vetture gareggiano con il nome di vetture stradali, si tratta a tutti gli effetti di prototipi le cui parti esterne ed accessori (come i fanali) copiano l’aspetto delle vetture della casa produttrice, ricadendo di fatto tra le vetture silhouette. In questo la serie è molto simile all’americana NASCAR. Diversi piloti hanno sottolineato come il comportamento delle vetture sia più simile a quello delle monoposto che alle vetture stradali.

Per livellare le prestazioni e limitare i costi diverse parti meccaniche comuni vengono preparate da fornitori specializzati come le trasmissioni Hewland e X-trac, i freni e gli pneumatici Hankook. Le configurazioni aerodinamiche sono testate nella galleria del vento prima dell’inizio della stagione, portate a un livello comune e poi non più modificate durante la stagione.

 

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I piloti che partecipano al DTM appartengono a diverse generazioni, in particolare si ritrovano ex-piloti di Formula 1 (come il due volte Campione del Mondo Mika Häkkinen) insieme a giovani piloti emergenti e a professionisti delle vetture sport e turismo.

Il campione DTM del 2005 Gary Paffett, vincitore con la Mercedes, ha ottenuto per la stagione 2006 il ruolo di collaudatore con la McLaren a motore Mercedes in F1 prima di ritornare nel campionato turismo, mentre l’olandese Christijan Albers ha ottenuto un 2º e un 3º posto negli anni 2003 e 2004 e nei seguenti 3 anni è stato pilota di Formula 1. Anche il campione DTM del 2010 Paul di Resta in seguito alla vittoria con la Mercedes, ha ottenuto per la stagione 2011 un posto fisso in Formula 1 nella scuderia Force India.